Rubrica: uno sguardo dentro la nostra Cassa di Previdenza

Carissimi Unionisti,

iniziamo l’anno con una nuova rubrica “Uno sguardo all’interno della nostra Cassa di Previdenza ” nella quale daremo riscontro dell’attività che personalmente sto svolgendo come Delegato della CNPADC per la Circoscrizione di Milano per il quadriennio 2016 – 2020.

Un traguardo che abbiamo raggiunto assieme e che condividiamo per portare ognuno di noi ad interagire e a conoscere sempre più i meccanismi della nostra Cassa di Previdenza.

Comincio con il darvi riscontro di quanto emerso nell’ultima Assemblea dei Delegati che si è tenuta a Roma lo scorso 30 Novembre 2016, la seconda assemblea guidata dal neo presidente della Cassa Dott. Walter Anedda.

Un’assemblea che oltre all’approvazione del budget 2017 e della seconda revisione del budget 2016 ha visto importati chiarimenti su temi molto caldi.

  • Perché diciamo NO ai versamenti tramite F24?

La CNPADC riscuote annualmente 6/7 cento milioni di euro di contributi. Lo Stato, ove fosse incaricato di riscuotere i nostri contributi tramite F24, per “motivi di finanza pubblica” potrebbe ritardarne il riversamento alla nostra Cassa semplicemente in forza di atti amministrativi.

Ricordiamo cosa è già successo per i contributi statali per le indennità di maternità che lo Stato doveva riversare alla CNPADC per gli anni dal 2010 al 2015, che, sono stati trattenuti per essere riversati dopo 5 anni.

E ancor più è opportuno ricordare il trattamento riservato alla Rai che ha corso il rischio di non poter pagare gli stipendi perché il Ministero non riversava regolarmente quanto riscosso per il Canone; cosa che ha fatto solo dopo che era stato evidenziato il rischio del mancato pagamento degli stipendi ai giornalisti.

La Cassa, non avendo rischi di liquidità, non avrebbe neppure l’arma usata dalla Rai per incidere sul Ministero. Ricordiamo inoltre che un ritardo nei riversamenti potrebbe compromettere la possibilità di utilizzare quei fondi per fare investimenti nei momenti opportuni con rischi di ripercussioni sulla attesa crescita delle nostre pensioni.

  • Rottamazione dei ruoli affidati ad Equitalia

La nota faccenda della rottamazione dei ruoli affidati ad Equitalia insegna come le ingerenze dello Stato nelle cose interne della cassa è sempre possibile e dietro l’angolo.

La Cassa, per il solo fatto di aver scelto di affidare allo Stato la riscossione dei suoi arretrati, rischia di non incassare fino a 20-25 milioni di euro di sanzioni da colleghi che, contrariamente alla maggioranza di noi che pur in momenti difficili per la professione hanno regolarmente corrisposto i loro contributi, non lo hanno fatto a scadenza e oggi si vedono equiparati a coloro che invece anche a costo di rinunce hanno rispettato i termini fino all’ultimo. Tutto ciò, è il caso di ribadire, solo e soltanto per aver deciso di affidare allo Stato (leggi Equitalia) la riscossione dei nostri arretrati. Se ci fossimo affidati al altri esattori non statali, non avremmo avuto questi problemi .

  • Cumulo previdenziale senza pagamento di oneri di ricongiunzione

Ulteriore entrata a gamba tesa nella autonomia gestionale della Cassa è da ritrovarsi nel Cumulo previdenziale senza pagamento di oneri di ricongiunzione, introdotto con un emendamento notturno. Nel settore pubblico è lo Stato ( ovvero la fiscalità collettiva e quindi di fatto tutti noi ) che si fa carico degli oneri della ricongiunzione. Questa norma è stata estesa alle Casse dei professionisti lasciando tuttavia che la copertura finanziaria fosse riservata solo all’INPS. Gli oneri a carico delle Casse è previsto che rimangano a carico delle Casse stesse.

La nostra cassa è questo e …molto altro! Seguici e la scopriremo insieme passo dopo passo.

Grazie

Dott. Emanuele Rosario de Carolis
Vice Presidente UGDCEC Milano
Presidente Commissione Cassa Dottori Commercialisti  ODCEC Milano
Delegato della CNPADC Milano

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